Stagione1, Episodio1
Salve a tutti! Mi chiamo Marco Nati, dottore in Scienze Motorie con specializzazione in Management dello sport e delle attività motorie, Master di primo livello in Management dei servizi per lo sport, Istruttore Fiocr, Coach Spartan SGX, Personal trainer e tante altre qualifiche noiose che non vi sto a raccontare per non annoiarvi!
Innanzi tutto partiamo con il dire che l’ 11 Novembre 2020 ho ultimato il percorso di studi accademici con la laurea magistrale in Scienze motorie e l’elaborato finale titolava così: “L’ obstacle course race (OCR). Modello di prestazione e metodologie di allenamento”. Questa particolare scelta nel tema della tesi, ha suscitato interesse da parte del mondo delle “mudrun” e così, in un baleno, mi sono ritrovato qui a scrivere di questa fantastica disciplina, che tanto ci piace, ma che purtroppo è poco approfondita e poco conosciuta!
Basta convenevoli e andiamo al dunque, oggi parleremo del modello di prestazione nelle OCR; cerchiamo di capire di cosa si tratta e perché è così importante, al fine di dar vita ad una programmazione di allenamento ben costruita ed efficace.
Quando parliamo di modello prestazionale, stiamo in realtà descrivendo ogni aspetto che caratterizza la disciplina sportiva in questione, nello specifico, l’OCR, presenta un modello estremamente ibrido, poiché nasce nella branca del running, si spinge verso il trail running e in conclusione si ritaglia un angolino tutto suo nel momento in cui vengono aggiunti gli ostacoli.
Sarà premura del bravo “coach” definire questo modello di prestazione in maniera precisa e dettagliata, così da avere un quadro chiaro di quali sono le caratteristiche principali da allenare e quali le secondarie.
Una volta definito e analizzato il modello, sarà necessario interfacciarlo con la tipologia di gara che si vuole preparare e il regolamento della stessa. Nel caso del Campionato Italiano OCR, organizzato dalla Federazione Italiana OCR (FIOCR), vigono delle regole che standardizzano la tipologia di gara, è proprio su queste regole che dobbiamo iniziare a costruire il nostro allenamento e il nostro modello prestazionale. (Il regolamento lo trovate sul sito www.federazioneitalianaocr.it)
Per esempio, sugli ostacoli in sospensione l’atleta avrà a disposizione un solo tentativo, pena il taglio del polso all’altezza del primo braccialetto! Ovviamente scherzo, la penalità sarà il taglio di una delle tre band che ogni atleta riceve alla partenza. Qualora si arrivasse alla finish line con almeno una band ancora al polso, sarà possibile eseguire dei “penalty loop” al termine dei quali, l’atleta verrà reintegrato dei bracciali persi durante il percorso.
Una volta immagazzinate queste fondamentali informazioni dobbiamo decidere come sviluppare il modello di prestazione: dedicheremo più tempo alla corsa rispetto alla muscolazione “perché tanto posso recuperare i bracciali a fine circuito”? O Daremo maggior attenzione all’aspetto del superamento degli ostacoli “così non perdo tempo a fine gara con le penalità”?
Non vi dirò qual è il mio parere personale in merito, non in questo articolo almeno, però voglio stimolare in voi quel dubbio che attanaglia ogni allenatore, di qualsiasi disciplina si parli: “COME LO ALLENO STO POVERO ATLETA CHE SI è AFFIDATO A ME?”
La risposta è molto semplice: Definisci il modello di prestazione e adattalo alle caratteristiche e alle regole della competizione da affrontare.
Nel prossimo articolo vedremo più nello specifico come combinare modello prestazionale e metodologia di allenamento, dal check-up iniziale fino alla programmazione vera e propria.
Grazie per l’attenzione!
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